Don Giuliano, il prete gay sposato a Rete 4
Quella che vi raccontiamo oggi è una storia d’amore che non tutti possono comprendere. È quella di don Giuliano Costalunga che ama definirsi “Prete Gay Sposato”. A raccontare la sua storia è stata l’emittente televisiva Rete 4 nei giorni scorsi, all’interno del programma “Dritto e Rovescio”. Vi riportiamo alcuni stralci dell’intervista.
Don Giuliano ha lasciato la parrocchia ed è andato alle Canarie per sposare il suo compagno. Per questo è stato scomunicato, perché un prete non può essere gay secondo i dettami della chiesa cattolica romana.
Dove ha conosciuto suo marito?
DGC: “Durante le cure chemioterapiche, dieci anni fa, per un cancro nel sangue. Abbiamo vissuto insieme in canonica da fratelli, dove non è successo assolutamente nulla, perché per me la canonica è un ambiente sacro e lì il prete deve fare il prete. Dopo 8 anni, però, mi sono accorto che non era più un’amicizia, io mi ero innamorato”.
Un prete gay può essere un buon prete?
DGC: “Il mio amore per Gesù Cristo non mi può venire impedito solo perché ora sono sposato. Sono un innamorato di dio che ha accanto a sé un uomo meraviglioso e che rende questo amore ancora più bello”.
E gli altri preti gay come fanno?
DGC: “Probabilmente come ho fatto io per tantissimi anni. C’è chi mette da parte la propria indole omosessuale, con grossi sacrifici e grosse rinunce, talvolta sfocandosi con atti fisici sporadici. E tanti altri che invece diventano gli accusatori più feroci del mondo gay e che poi io stesso ho incontrato in qualche cinema porno lontano dal loro ambiente lavorativo.
Quanti ce ne sono nella chiesa di sacerdoti omosessuali?
DGC: “Centinaia, direi migliaia, dentro la chiesa cattolica romana che hanno la doppia vita, con un compagno o una compagna. Figli che vengono mantenuti dalle casse delle diocesi nel silenzio totale delle comunità. Tutte queste cose noi preti le sappiamo, ma perché non le dobbiamo dire! Dio ci ha creati così e così siamo perfetti. Io non sono uno sbaglio di Dio”.
Lei ha avuto esperienze in seminario con altri uomini?
DGC: “Pur essendo pienamente consapevole di essere omosessuale, no. La prima esperienza intorno a 26-27 anni ed ero già diventato prete. Avevo affrontato la cosa con il mio padre spirituale e da parte sua era arrivato l’invito ad accantonare questa mia indole e a far risaltare invece la santità della vita sacerdotale, cosa che sono riuscito a fare fino a un certo punto.